Il successo sta nel piano (editoriale!) 21 mar 21

#StrategiaDigitale #DigitalMarketing

Il successo sta nel piano (editoriale!) 

Quali saranno i trend del 2024? Creare, certo, ma soprattutto creare con strategia. Il vero segreto è la pianificazione: ogni contenuto e ogni azione devono essere inseriti in una visione più ampia, per massimizzare risultati e impatto.

Crea con intenzione, progetta con strategia

La creazione dei contenuti sembra la Storia Infinita che si ripete ogni mese? Niente affatto! Ogni messaggio comunicato dai brand deve simultaneamente apportare significati autonomi e completi, e inscriversi in ambiti più ampi. 

Quali? La storia del marchio, raccontata bene. 

Come fare? Guardando più lontano, mettendo bene a fuoco gli obiettivi.

Una storia che si rispetti, di quelle ben costruite e in grado di coinvolgere non viene mai scritta senza una mappa da tenere a mente, senza una trama da seguire: l’autore sa com’è che andrà a finire ancora prima di mettersi al lavoro! Allo stesso modo, dobbiamo pianificare il racconto di un brand, tenendo sempre a mente il lieto fine: il successo.

Per raggiungerlo, sarà necessario sviluppare bene ogni capitolo (nel nostro gergo, piano editoriale!) secondo una visione complessiva che non considera solo il mese corrente, ma il semestre o l’anno. Puoi scommetterci, questo è un trend che nel 2021 verrà promosso a must!

Un consiglio importante: crea e promuovi

Il palcoscenico della comunicazione è affollato da attori che, nella maggior parte di casi, impiegano il 90% del tempo nella creazione dei contenuti e il 10% nella loro sponsorizzazione: è come preparare a lungo la propria parte per andare in scena cinque minuti! Non se ne parla! Non vogliamo che i brand si accontentino di fare delle “comparse” davanti al proprio pubblico, lavoriamo perché possano “rompere gli schermi” (sia da desktop, che da mobile, ovviamente!).

  • Il piano editoriale è una strategia, ma anche un pratico strumento di lavoro
  • Il piano editoriale è un compito difficile, ma anche un impegno da mantenere
  • Il piano editoriale è bello perché è vario, ma deve essere portatore di messaggi

La soluzione non è “bombardare” gli utenti con nuovi contenuti, lanciandosi a capofitto nel vortice della creazione. Dopo tutto, i risultati non dipendono solo dalle call-to-action inserite alla fine di ogni copy.

Il segreto è realizzare contenuti di qualità, con un obiettivo delineato, e ottimizzarne la sponsorizzazione. Sì, lo sappiamo, te l’avranno detto in molti, ma i tuoi contenuti fanno parte del buyer journey (la mappa del percorso d'acquisto).

Piano editoriale: mettiamoci all’opera!

Sviluppare piani d’azione con uno sguardo a quelli successivi permetterà agli utenti di percepire l’autenticità di ogni azione, il suo ruolo di guida verso il prossimo passo. 

Come creare un piano editoriale vincente?

Un piano editoriale ben strutturato non è solo una lista di contenuti da pubblicare. È una mappa che aiuta a mantenere la coerenza del brand su tutti i canali, a variare i messaggi senza perdere di vista gli obiettivi e a raccontare una storia in modo organico e naturale.

  1. Conosci il tuo pubblico: Chi sono i tuoi clienti? Quali sono i loro interessi?
  2. Definisci i tuoi obiettivi: Cosa vuoi ottenere con i tuoi contenuti?
  3. Scegli i canali giusti: Su quali piattaforme sarai presente?
  4. Crea un calendario editoriale: Pianifica i tuoi contenuti in anticipo.
  5. Misura e ottimizza: Analizza i risultati e apporta le modifiche necessarie.

Come puoi tradurre i bisogni del tuo pubblico all’interno del piano editoriale?

Come possiamo rispondere alle necessità della target audience del brand attraverso la comunicazione? Come possiamo tradurre i bisogni del pubblico (clienti e potenziali clienti) all’interno del piano editoriale? 

Offrendo all’utenza ciò che desidera: umanità

Ciò significa realizzare contenuti che raccontino non solo il prodotto del tuo lavoro, ma anche le motivazioni, i pensieri, le passioni e (perché no) le persone che lo alimentano. In altre parole, la personalità del tuo brand. Condividere solo ciò che si vuole vendere non basta più.

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