Brand identity: che c'entrano gli archetipi? 03 mag 21

Ogni giorno, vedono la luce scoperte sensazionali sul potere straordinario delle connessioni umane. Concentriamoci sull'aggettivo “umane“. Ti suggerisce qualcosa? Per esempio, che creare un brand, un'identità, corrisponde ad un'umanizzazione dell'azienda?

Prima domanda da un milione di dollari

Tu chi sei? 

Lo sappiamo, lo sappiamo, lo avrai già sentito mille volte: in un mercato saturo come quello odierno, ciò che ti farà distinguere dai tuoi competitor...sei tu! Ma non giriamoci intorno: 

  • costruire un marchio
  • acquisire follower e clienti
  • impegnarsi delle vendite

sembra (ed è) una vera e propria impresa, una scalata dell'Everest. Trovare la giusta chiave per raccontarsi, poi...non ne parliamo! Raggiungere con un messaggio chiaro i clienti ideali e comunicare nel modo giusto cosa rende davvero unico un brand non è mica un gioco da ragazzi!

12 archetipi brand identity schema

Come venire fuori da questi grovigli? Chiedilo alla tua brand identity!

Le nostre menti si configurano come veri e propri archivi di storie, lo dice la scienza! Quando ascoltiamo una storia ben raccontata, con una trama sviluppata a dovere, avviene un rilascio di sostanze chimiche che induce una richiesta automatica: vogliamo saperne un po' di più. Cosa significa? Che gli utenti sono pronti a perdonare un sito che non detiene un primato in fatto di velocità o campagne di marketing condotte non proprio magistralmente se sei in grado di regalare loro uno storia in grado di far innamorare i loro cuori... e, dobbiamo dirlo, anche i loro portafogli! Come intessere questa trama emozionante, allora?

Definire la personalità del tuo brand

Ogni storia che si rispetti, si sa, ha un protagonista, e mica un protagonista qualunque, appena abbozzato: è ben descritto, ben raccontato, con una personalità definita. Va da sé, quello di ogni storia aziendale è la brand identity. Su cosa puntare, allora? Sulla riscoperta e l’esplorazione dell'archetipo del marchio, imparando ad applicarlo alla comunicazione e al marketing. Riassunto in una parola: identità. D'altro canto si sa che definirla è un passaggio obbligatorio e necessario: se non si costruisce un marchio, oltre ad un'impresa, allora i risultati resteranno sempiternamente irraggiunti.

Brand identity vs azienda: qual è la differenza?

Per schiarirci le idee, facciamo il riepilogo di due definizioni semplici semplici

  • Un'azienda è un'organizzazione che commercializza un prodotto/servizio.
  • Un marchio è l'immagine, la personalità con cui l'azienda trasmette le sue offerte.

Ok, facciamo una breviiiissima parafrasi di questi due punti: produrre un prodotto o un servizio non è requisito sufficiente alla loro vendita. Bisogna comunicarlo, attraverso un'identità precisa. Certamente, deve trattarsi di un'identità in grado di ispirare fiducia, instaurare connessioni e rapporti autentici. Insomma, un feed concepito come carrellata di messaggi promozionali e commerciali allontana chi non è ancora interessato all'offerta, senza fornirgli sul piatto d'argento delle valide ragioni per cambiare idea.

Ed ecco che staniamo un altro segreto di Pulcinella. Quando pensiamo alla brand identity, la mente viaggia immediatamente alle componenti visive: logo, colori, font e aspetti grafici. Nossignore! Se scavassimo più a fondo, ci renderemmo immediatamente conto che l'essenza di un brand corrisponde più precisamente con la sua vision, la sua voce, la sua personalità dietro ai sipari dell'offerta in sé.

Archetipi del brand: cosa sono e perché contano

In quanto esseri umani, ogni giorno e inevitabilmente, abbiamo percezioni e convinzioni, rappresentazioni personalissime del mondo e della realtà. Per questo, non è certamente una sorpresa sapere che la maggior parte delle scelte che compiamo si reggono su queste profondissime fondamenta che rappresentano, appunto, il nostro stesso archetipo.

Che poi, a pensarci bene, vi rendete conto di quanto sia foneticamente meravigliosa la parola “archetipo”? (Scusate, la nostra copywriter ci teneva a chiudere questo articolo con una nerdata da linguista!).

Adeus!